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pettole Puglia
Pettole Puglia/ Puglian Christmas fried yeast dough made with potatoes -- History & Notes Italian Wikipedia
Originated from: Puglia, Italy
Occasion: Christmas Eve and other feast days
Contributed by: Recipe, taken from "Libro di Cucina" Italian Wikibooks; text, Italian Wikipedia

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Ingredients

For recipe see Italy Revisited/"Fritters"



Directions




Notes

The following text comes from Wikipedia, the free encyclopedia: "Pettole or pittule Origins Place of origin Italy Region Puglia Area of ​​production Puglia, Salento, Province of Matera , Basilicata Details Category appetizer Recognition PAT Sector Fresh pasta and bakery products, biscuits, cakes, pastry and confectionery More information in Basilicata is not registered as "traditional food product" but it is widely known. The pettole in Foggia, in Tarantino and Matera , scorpelle in San Severo, puttuli in Brindisi, pittule in Leccese, puttule in Potentino) are balls of dough fried in very soft oil boiling typical regions of Puglia and Basilicata. In Italy it is customary to prepare the dough for the pettole the early morning of 24 December to fry them and eat them still warm at noon as "white" waiting for Christmas Eve dinner. As a variation is the addition of anchovies (before frying) or the preparation of real fried pizzas to be seasoned with tomato, basil and cheese. Some families reproduce the pettole the morning of December 31. A Monte Sant'Angelo dough are also added to the boiled potatoes pettola found to be softer. A Brindisi, tradition has it that the pettole are prepared on December 7, the day of the eve of the Immaculate Conception, only to be reintroduced in the Christmas period. In many other places, the start date of the preparation of pettole however, is the feast of Immaculate Conception, the December 8, in fact in Salento Taranto and precisely Lizzano, there is a proverb that says: You are the first Mmaculata ffrizzulata, you Cannilora the last frizzola , namely: On the day of the Immaculate Conception, the first preparation of pettole the day of Candlemas, the last. In the area of Salento Lecce first frying is the November 11, the day on which we celebrate St. Martin and, according to tradition, the end of the fermentation, which coincides with the arrival of the new wine on the tables or new. It is the custom still practiced among the locals, for the occasion, celebrate Martinu Santu finds himself among friends and relatives, preferably in the typical country houses normally responsible for the summer holidays. The local custom consumption is expected, as well as the pittule and new wine, even meat roasted on the grill, especially horse and pig. In the area of Taranto (where the tradition is still very much felt pettola) are preparing for the day when we celebrate Santa Cecilia, on November 22, and to follow during the holiday season. In some municipalities in the south-east of Bari, as it is customary to prepare Rutigliano on the day of St. Catherine, on November 23. It still uses prepare reciting prayers. This dish is known to Gallipoli from 15 October day in which we celebrate St. Teresa of Avila in the same city that introduces the Christmas period. They can be rustic or sweet, plain or stuffed, and are often used in place of bread, or as an appetizer. In all variants, are made ​​using flour, potato, yeast, water and salt , but there is also a simpler version that does not use the potato and in any case the pasta should be pretty smooth to be able to pour in the oil without a solid stick designed to soak oil. The shape can be that of the "bullet" or a donut, as is the tradition in Ferrandina, Bernalda, Salandra and Pomarico. The typical recipe used in Taranto is the one that sees them sprinkled with sugar, but also salt. In other areas of the region you can taste them covered with vin cotto or cooked wine fig or honey, but if you want you can fill it with small pieces of cod boiled or alice salt, or with broccoli to cabbage half-baked............Original Italian Text: Pettole e fiori di zucchina fritte Origini Luogo d'origine Italia Regione Puglia Zona di produzione Puglia, Salento, Provincia di Matera, Basilicata1 Dettagli Categoria antipasto Riconoscimento P.A.T. Settore Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria Altre informazioni 1in Basilicata non registrato come "prodotto agroalimentare tradizionale" ma comunque molto diffuso e conosciuto. Le pettole a Foggia, nel Tarantino e nel Materano, scorpelle a San Severo, p?ttuli nel Brindisino, p?ttule nel Leccese, pettule nel Potentino) sono pallottole di pasta lievitata molto morbida fritte nell'olio bollente, tipiche delle regioni Puglia e Basilicata. A Foggia usanza prepare l'impasto per le pettole dal primo mattino del 24 dicembre per friggerle e consumarle ancora calde verso mezzogiorno come "spuntino" in attesa del cenone della vigilia. Come variante c'? l'aggiunta di alici sott'olio (prima della frittura) o la preparazione di vere e proprie pizzette fritte da condire con pomodoro, basilico e pecorino. Alcune famiglie ripropongono le pettole la mattina del 31 dicembre. A Monte Sant'Angelo nell'impasto si aggiungono anche delle patate lesse affinch? la pettola risulti essere piu morbida. A Brindisi, tradizione vuole che le pettole vengano preparate il 7 dicembre, ovvero il giorno della vigilia dell'Immacolata Concezione, per poi essere riproposte nel periodo natalizio. In molte altre localit, la data di inizio della preparazione delle pettole invece la festa dell'Immacolata Concezione, l'8 dicembre, infatti nel Salento tarantino e precisamente a Lizzano, c' un proverbio che dice: Ti la Mmaculata la prima ffrizzulata, ti la Cannilora l'ultima frizzola, cio: Nel giorno dell'Immacolata, la prima preparazione di pettole, nel giorno della Candelora, l'ultima. Nella zona leccese del Salento la prima frittura avviene l'11 novembre, giorno in cui si celebrano San Martino e, secondo la tradizione, la fine del periodo di fermentazione del mosto che coincide quindi con l`arrivo sulle mense del vino nuovo o novello. costume ancora molto praticato tra i leccesi, per l'occasione, festeggiare Santu Martinu ritrovandosi tra amici e parenti, preferibilmente nelle tipiche abitazioni di campagna normalmente preposte alla villeggiatura estiva. L`usanza locale prevede il consumo, oltre che delle pittule e del vino novello, anche di carni arrostite alla brace, particolarmente di cavallo e di maiale. Nell'area di Taranto (in cui la tradizione della pettola ancora molto sentita) si preparano nel giorno in cui si festeggia Santa Cecilia, il 22 novembre, e a seguire durante le festivit natalizie. In alcuni comuni del sud-est barese, come Rutigliano consuetudine prepararle il giorno di Santa Caterina, il 23 novembre. Si usa ancora prepararle recitando preghiere. Questo piatto noto a Gallipoli a partire dal 15 ottobre giorno in cui si festeggia Santa Teresa d'Avila che introduce nella stessa citt il periodo natalizio. Possono essere rustiche o dolci, semplici o ripiene, e spesso vengono usate in sostituzione del pane, oppure come antipasto. In tutte le varianti, si realizzano utilizzando farina, patata, lievito di birra, acqua e sale, ma ne esiste anche una versione piu semplice che non prevede l'utilizzo della patata e comunque la pasta deve risultare piuttosto fluida per poterla versare nell'olio senza fare un panetto solido destinato ad inzupparsi di olio. La forma pu essere quella della "pallottola" oppure di una ciambella, come tradizione a Ferrandina, Bernalda, Salandra e Pomarico. La ricetta tipica usata a Taranto quella che le vede cosparse di zucchero, ma anche di sale. In altre zone della Regione possibile degustarle ricoperte di vincotto o vincotto di fichi o miele, ma volendo si possono riempire con piccoli pezzi di baccal lessato o di alice salata, oppure con un broccoletto di cavolo cotto a met.... Photo: Mary Melfi.

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