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Fritters
ciambelline
Ciambelline (Re-fried boiled dough rings flavored with vanilla)
Originated from: Italy
Occasion: Any time
Contributed by: Taken from "La Scienza in Cucina e L'Arte di Mangiar Bene" compilato da Pellegrino Artusi (1891, 1907)

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Ingredients

For pastry dough
180 grams (about 6 1/3 ounces) of water
a piece of butter as a large walnut
two teaspoons of sugar
a pinch of salt
120 grams (about 4 1/4 ounces) of flour
an egg
two eggs
vanilla

A large pot of water for boiling ciambelline in

Lard or oil for deep frying

For decoration
Confectioners' sugar



Directions

This dish is hard to do if you haven't seen it being made.

Heat 180 grams of water in a pan, add a piece of butter as big as a nut, two teaspoons of sugar and a pinch of salt.

When the mixture begins to boil, add 120 grams of flour, adding it all at once, stirring it constantly so no lumps are formed.

Remove from the heat and add an egg, blending well.

Wait for the mixture to cool, then add two more eggs one at a time, continuing to mix vigorously.

When the dough is the right consistency add a touch of vanilla.

On a floured wooden board knead the dough, adding what flour it needs to be smooth (flour your hands as well).

Divide the dough into 16 to 18 sections; the pieces of dough should be no bigger than a walnut.

Push your finger through the piece of dough, making a small donut.

Boil a large pot of water.

Add the tiny donuts a few at a time in the water, remove when they rise to the surface.

Place on a kitchen towel.

Score them, using a sharp knife make an incision or two.

Allow them to dry for a few hours.

Fry them in oil or lard.

When still warm, sprinkle with confectioners'sugar.

Hopefully these shapely treats will be enjoyed by those with discerning palates and lovely young women.



Original Italian Text

Anche qusto piatto, se non si vede manipolare, e difficile che riesca bene; mi provero a descriverlo, may non garantisco di farmi capire.

A me queste ciambeline furono insegnate col nome di beignets; ma la loro forma mi suggeerice quelle piu proprio di ciambelline, e per tali ve le offro.

Mettete al fuoco in una cazzaruola grammi 180 di acqua, un pezzetto di burro quanto una grossa noce, due cucchiaini di succhero e un pizzico di sale.

Quantdo il liquido bolle, stempaerateci grammi 120 di farina gettandois tutta a un tratto onde non si formino bozgettandola tutta a un tratto onde non si formino bozzoli e dimenate subito col mestolo.

Levatela presto delfuoco e mentre e cosi a bollore scocciate nella medesima un uovo e mescalate forte finche sia bene incotsiama un uova e mescolate forte finche sia bene incorporato poi ad intervalli, quando il composto a diaccio, aggiungele altre due uova lavorandu sempre a molto col mestolo finche sia ben maniccato, e cio si consosce dall azione del mestolo siesse il quaale, nel vuo conosce all azione del mestolo stesso il quale, ne vuoti che lascia, si tira dietro un sottil vel di pasta.

Datil che lascia, si tira dietro un sottil velo di pasta. Datele l'odore di vainiglia e preparale sulla spianattoiauna certa quantita di farina sulla quale verserele la deta pasta.

Allore cominciate a palparla colle mani imbrallate nella stessa farina e avvollolateveal entroin modo che della farina se ne appropri tanta da rendersi maneggevole, ma pero morbida alquanto.

Dividete questo pastone in 16 o 18 parti, formando tante pallottole che riusciranno grosse poco piu di una noce: ad ognuna di quest palloticie fate un buco in mezzo premendole colla punta di un dito controo la spianatoia e girandole sopra se siesa; rivoltalee a fate altrettianto dalla parte opposta onde il buco diventi largo ed aggrasiato; cosi queste pallottole prenderanno la forma di ciambelline. Ora mette al fucco un vaso d;acqu di bocca larga, e quando l acqua sra ben calda, ma non bollente, gettatevi le ciambelline a tre o quattro per volla.. Se si attaccano al fondo sollevatele leggermente colla mestola forata vollatele ed allorche vengono a galla levatele asciutte e ponetele spora un pannolino, poi colla punta di un coltello, fate ad ognuna giro giru, tanto dalla parle esterna che interna, un incisione odanche due a una certa distanza, perche possan rigonfiar meglio.

In questo stato potrete lasciarle anche per delle ore se vi fa comodo. Friggetele con molto unto, lardo od olio che sia, a fuocco lanto, dimenado spesso la padella; se saranno venule bene la vedrele crescere a un volume straordinario, restando asciutte.

Calde ancora, ma non bollenti, spolverizzatele di zucchero a velo a servitele, augurandosi lo scrivente che esse, per la loro bonta ed eleganza di forma, siano gustate da bocche gentili e da belle e giovani signore: e cosi sia.


Notes

The recipe in this entry was taken from "La Scienza in Cucina e L'Arte di Mangiar Bene manuale Pratico per le Famiglie" compilato da Pellegrino Artusi. The book was first published in 1891. Since then many Italian editions have been published. English translations of this cookbook under the title "Science in the Kitchen and the Art of Eating Well" are available. At www.archive.org Olga Ragusa's selection of recipes from Pellegrino's famous Italian cookbook can be found in its entirety (It's free to download). Her selection entitled, "The Italian Cook Book," was first published in 1945 by S.F. Vanni.... Photo: Mary Melfi.

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