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Molise Campobasso
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Molise -- History and Culture -- (in Italian)
Date: Current
Notes: Molise
      Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
      Coordinate: [mostra la localit? su una carta interattiva] 41?40′N 14?30′E / 41.667, 14.5
      bussola Disambiguazione ? Se stai cercando Molise, comune della provincia di Campobasso, vedi Molise (CB).
     
      Regione Molise
      Molise - Bandiera
      Stato: bandiera Italia
      Zona: Italia meridionale
      Capoluogo: Campobasso
      Superficie: 4.438 km?
      Abitanti: 320.838 (2007)
      Densit?: 72,29 ab./km?
      Province: stemma Campobasso, stemma Isernia
      Comuni: Elenco dei 136 comuni
      Politica
      Presidente: Michele Iorio (PDL)
      (dal 2001)
      Giunta: Casa delle Libert?
      Consiglio
     
      Ultime elezioni: 5 e 6 novembre 2006
      Prossime: 2011
      Note:
     
      Sito istituzionale
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      Il Molise ? una regione dell'Italia meridionale, con una popolazione che si aggira intorno ai 320.838 abitanti. Il capoluogo ? Campobasso. Confina con l'Abruzzo, il Lazio, la Campania, la Puglia ed il Mar Adriatico. Dal 24 novembre 2005 la regione Molise ha anche una sede istituzionale a Bruxelles.
     
      Il Molise ? l'unica regione italiana nata dalla divisione di 2 regioni. Fu istituita nel 1963[1], per distacco dall'allora regione Abruzzi e Molise, diventando la ventesima regione d'Italia, dapprima con la sola provincia di Campobasso e dal 1970 anche con la provincia di Isernia. In realt? la Regione Abruzzi e Molise, come tutte le regioni a statuto ordinario, non era mai stata attivata e dunque le due regioni hanno cominciato a funzionare autonomamente dal 1970.
     
      Storia
      Storicamente il Molise si identifica con l'antico Sannio, dall'epoca del Regno di Napoli il territorio molisano era compreso in tre giustizierati diversi, il Contado del Molise, l'Abruzzo citeriore e la Capitanata. Nel 1963 la Provincia di Campobasso fu proclamata regione a s? stante, creando cos? un'ulteriore divisione di un territorio con caratteristiche secolari ben definite. Ma il nome Molise compare nell'alto medioevo per identificare una contea di appartenenza della famiglia normanna dei de' Moulins.
     
      Geografia
      La superficie della regione ? divisa quasi equamente tra zone di montagna, il 55,3% del territorio, e zone collinari, del 44,7% del territorio. La zona montuosa si estende tra l'Appennino abruzzese e l'Appennino Sannita. I Monti della Meta (2241 m) formano il punto d'incontro della linea di confine tra il Molise, l'Abruzzo e il Lazio. Poi ci sono i Monti del Matese che corrono lungo il confine con la Campania e raggiungono i 2050 metri con il monte Miletto. A oriente, la zona del Subappennino (Monti dei Frentani) digrada verso il mare con colline poco ripide e dalle forme arrotondate. Il clima e di tipo semi-continentale, con inverni generalmente freddi ed estati calde. Sulla costa il clima ? pi? gradevole, man mano che si procede verso l'interno l'inverno diventa via via pi? rigido e le temperature si abbassano notevolmente (Campobasso nel periodo invernale ? una delle citt? pi? fredde d'Italia). Anche l'estate risulta pi? gradevole sulla costa dove spesso soffiano brezze che rendono pi? dolci i mesi caldi.
      Per approfondire, vedi la voce Zone Altimetriche d'Italia.
     
      Le coste
      Per 38 km il Molise ? bagnato dall'Adriatico. La costa ? bassa e sabbiosa soprattutto per il promontorio di Termoli, al cui riparo ? stato costruito un piccolo porto artificiale. Lungo le coste ci sono anche alcune fasce pianeggianti, larghe non pi? di qualche chilometro. La formazione di dune litoranee causava il ristagno delle acque dei torrenti con la conseguente formazione di paludi, da qualche tempo per? eliminate con opere di bonifica.
     
      I fiumi
      I fiumi principali della regione sono il Trigno, il Biferno, che scende dal Matese e il Fortore, che sfocia nel territorio pugliese. Hanno tutti carattere torrentizio: con lo scioglimento delle nevi a primavera e con le piogge invernali si arricchiscono; d'estate invece inaridiscono e il loro greto si riduce drasticamente. Fa eccezione il Biferno che nasce da una sorgente nel paese di Boiano. Le sue sorgenti danno copiosissime acque tanto che si ritiene che se non sfruttate la portata del fiume sarebbe seconda al solo Po [senza fonte]. Scorre in Molise anche l'alto corso del Volturno, che riceve le acque della piana d'Isernia e della piana di Venafro per poi entrare in Campania e sfociare nel Golfo di Gaeta. Le sorgenti forniscono acqua anche a Campania, Puglia e Abruzzo.
     
      Natura
      Nel Molise, oltre ad essere presente il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (Mainarde), sono presenti vaste aree boschive, soprattutto nella Provincia di Isernia, che la rendono ricca di specie vegetali oltre che animali. Di notevole importanza sono le Oasi del WWF (Monte Mutria e Guardiaregia-Campochiaro), l'Oasi della LIPU di Casacalenda, il massiccio del Matese, la riserva di Collemeluccio con le sue estensioni di boschi di abete bianco, la riserva MAB di Montedimezzo, l'Orto Botanico di Capracotta.La fauna ? caratterizzata dalla presenza dell'orso bruno marsicano, del camoscio, del cervo, del lupo, della volpe.
     
      Economia
      Di seguito la tabella che riporta il PIL ed il PIL procapite[2], prodotto nel Molise dal 2000 al 2006:
      2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
      Prodotto Interno Lordo
      (Milioni di Euro) 4.930,7 5.131,3 5.280,5 5.337,7 5.563,9 5.783,5 5.958,7
      PIL ai prezzi di mercato per abitante
      (Euro) 15.308,1 15.985,5 16.460,3 16.607,7 17.290,0 17.994,6 18.591,9
     
      Di seguito la tabella che riporta il PIL[2], prodotto nel Molise ai prezzi correnti di mercato nel 2006, espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali macro-attivit? economiche:
      Macro-attivit? economica PIL prodotto % settore su PIL regionale % settore su PIL italiano
      Agricoltura, silvicoltura, pesca ? 197,7 3,32% 1,84%
      Industria in senso stretto ? 982,6 16,49% 18,30%
      Costruzioni ? 400,3 6,72% 5,41%
      Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni ? 994,8 16,7% 20,54%
      Intermediazione monetaria e finanziaria; attivit? immobiliari ed imprenditoriali ? 1.155,1 19,38% 24,17%
      Altre attivit? di servizi ? 1.583,4 26,57% 18,97%
      Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni ? 644,7 10,82%% 10,76%
      PIL Molise ai prezzi di mercato ? 5.958,7
     
      Demografia
      Nel 2006[3] i nati sono stati 2.461 (7,7?), i morti 3.599 (11,2?) con un incremento naturale di -1.138 unit? rispetto al 2005 (-3,5?). Le famiglie contano in media 2,6 componenti. Il 31 dicembre 2006 su una popolazione di 320.074 abitanti si contavano 4.834 stranieri (1,5%).
     
      La popolazione del molise ? cos? distribuita tra le sue due province:
      Pos. Provincia Abitanti capoluogo Abitanti provincia
      1 Provincia di Campobasso 51.337 231.330
      2 Provincia di Isernia 21.831 89.069
     
      Citt? principali
      Di seguito la tabella riporta la popolazione risiedente nei principali comuni del Molise:
      Pos. Comune Prov. Abitanti
      1 Campobasso CB 51.337
      2 Termoli CB 32.331
      3 Isernia IS 21.831
      4 Venafro IS 11.523
      5 Bojano CB 8.306
      6 Larino CB 8.230
      7 Riccia CB 5.649
      8 Agnone IS 5.526
     
      Minoranze etno-linguistiche
      Nel territorio molisano sono presenti alcune minoranze linguistiche, site tutte nella Provincia di Campobasso. Le principali sono quelle croate, parlate in particolare nei comuni di Montemitro, Acquaviva Collecroce e San Felice del Molise (uniche in Italia), e albanese, parlate soprattutto a Campomarino, Ururi, Portocannone e Montecilfone.
      Per approfondire, vedi la voce Minoranze del Molise.
     
      Cucina
      Quella molisana ? una cucina molto varia.
      Tra i prodotti pi? importanti vi sono le olive da cui si estrae un olio extravergine dal sapore soave consumato anche crudo su insalate e crostini. L'eccellente fattura del prodotto ha fatto guadagnare all'olio molisano, nel 2003, il riconoscimento DOP. Sempre a proposito dell'olio d'oliva, molti paesi fanno parte dell'associazione "Citt? dell'olio", con sede a Larino.
     
      Il pane molisano conserva la sua antica manifattura produttiva e viene prodotto ancora in alcuni panifici con le patate (che, in Molisano si chiamano pat?n) e la sofficit? che lo contraddistinguono.
     
      Tanta importanza ha anche la pasta. Un tipo di pasta fresca tipico che prende il nome di Cavatelli (in Molisano, i cavat?jll) ? ottenuto con una sfoglia senza uova. ? prodotto in particolare nel paese di Trivento. Questi vengono conditi con sugo di pomodoro o verdure. Altrettanto conosciuti sono i Fusilli (i fus?ll), preparati con lo stesso impasto, ma realizzati con un "fuso" da cui il nome. Dall'impasto vengono staccati dei dadini di pasta, avvolti intorno al fuso e poi sfilati.
     
      Per ci? che riguarda i salumi, nel Molise vengono prodotti alcuni insaccati, come la Soppressata (a supress?t), il Capocollo o Capicollo (u cappec?ol, di cap [capo/testa] + c?ol [collo]) la Salsiccia, famosa perch? ha come ingrediente il finocchietto selvatico, e la Ventricina (a vendreč?n): famosa ? quella di Montenero di Bisaccia, ma da tempo ? in atto una disputa con l'Abruzzo per la paternit? del salume).
     
      Un preparato tipico del basso Molise, specialmente a San Martino in Pensilis, ? la Pampanella, carne di maiale cotta al forno con alcune spezie e molto peperoncino rosso sia dolce che piccante.
      L'uso del tartufo (nero e bianco) viene fatto sempre pi? spesso in tutta a regione, essendo ormai parecchio tempo che viene cavato dalla terra, specie nell'Alto Molise, grazie ai numerosi cavatori ed ai loro cani. Sempre di pi? le fiere che hanno come tema il tartufo ed il suo impiego in parecchie specialit? culinarie. Fra i dolci sono tipiche le Cancelle, simili alle waffel tedesche ma con l'aggiunta di semini di finocchio, i Piccillati (i pečel?t), ravioli cotti al forno ripieni di amarena, e la Pigna (a p?nj), simile al panettone ma pi? leggere, tradizionalmente preparato per la Pasqua. I Caragnoli (i car?njele) e Rosacatarle o Rosacatarre (i r?sacat?rele), intinte nel miele, sono dolci tipici natalizi.
     
      Tra i vini, si segnala la Tintilia (Autoctono). Biferno, Pentro e Molise, hanno avuto il riconoscimento DOC. La D.O.C. Pentro ? stata prodotta per la prima volta nell'anno 2007, fino ad allora ? stata considerata una D.O.C. fantasma (mai prodotta).
     
      Sport
      Per approfondire, vedi la voce Sport in Molise.
     
      Motori
      Dal 2006, ? attiva la casa automobilistica DR Motor Company, con sede a Macchia d'Isernia. Mentre a Termoli ? attiva dal 1972 la FIAT Powertrain, con una fabbrica dedita alla fabbricazione di motori e cambi, che ha influenzato notevolmente lo sviluppo economico e demografico della citt? adriatica, ed ? considerata una delle pi? importanti fabbriche del gruppo per i volumi prodotti.
     
      Galleria immagini
      Tavenna
      Panorama di Campobasso
      La spiaggia di Termoli
      La chiesa di Petacciato
      Un trabucco visto dal Borgo Antico di Termoli
      una "vista" di Lupara
     
      Bibliografia
      * Sammartino A., Ali tagliate ? Parole di un libro incompiuto/Podrezana krila ? Rije i nedovr?ene knjige (volumetto bilingue, in italiano e croato, a ricordo di Agostina Piccoli), Cannarsa Editore, Vasto 1999, pag. 63.
     
      * Cfr. Registro delle deliberazioni consiliari del Comune di Acquaviva Collecroce per l'anno 1896, esistente presso il locale archivio comunale. Cultura e immagini dei gruppi linguistici di antico insediamento presenti in Italia.
     
      * Cfr. Bosio G., Dell'istoria della sacra Religione et illustrissima Militia di San Giovanni Gierosolimitano, Stamperia Apostolica Vaticana, Roma, 1594 in "Bibliografia sui Croati del Molise", raccolta e pubblicata dal redattore del periodico Na? jezik/La nostra lingua, Mario Spadanuda, sul n. 4 del 1970.
     
      * Re?etar M., Le colonie serbo-croate nell'Italia meridionale, (prima traduzione in italiano, a cura di Walter Breu e Monica Gardenghi), Amministrazione Provinciale di Campobasso, 1997. Ministero Interno ?Ufficio Centrale zone di confine e minoranze etniche -Ufficio minoranze linguistiche nel 1465 ed in circolazione nel Regno di Napoli sino al termine del secolo XV.
     
      Note
      1. ^ http://www.parlamentiregionali.it/dbdata/documenti/%5B4721d247d61a1%5Dmolise.pdf Statuto regionale
      2. ^ a b Dati Istat - Tavole regionali
      3. ^ Fonte dal sito: demo.istat.it
     
      Voci correlate
      * Abruzzi e Molise
      * Molisani
      * Elenco dei Presidenti del Molise
      * Universit? degli studi del Molise
      * Mezzogiorno
     
      Collegamenti esterni
      * Sito ufficiale della regione Molise
      * Associazione Forche Caudine, circolo della comunit? molisana a Roma e dell'emigrazione
      * Sito informativo della Regione Molise: news, sport, ricette, tradizioni.
      * Il Meteo nella regione Molise
      * Grandi Alberi e boschi del Molise
      * Visita il Molise - Associazione Centro Storico Campobasso
      * Due Sicilie Portale Due Sicilie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Due Sicilie
     
      Emblema della Repubblica Italiana Regioni d'Italia Bandiera Italiana
      Abruzzo ? Basilicata ? Calabria ? Campania ? Emilia-Romagna ? Friuli-Venezia Giulia ? Lazio ? Liguria
      Lombardia ? Marche ? Molise ? Piemonte ? Puglia ? Sardegna ? Sicilia ? Toscana ? Trentino-Alto Adige
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Molise -- History and Culture (English translation)
Date: Current
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      Regione Molise
      Molise - Flag
      Country: Italy flag
      Location: Southern Italy
      Capital: Campobasso
      Area: 4438 km ?
      Population: 320,838 (2007)
      Density: 72.29 inhabitants / km ?
      Province: Campobasso emblem, emblem Isernia
      Municipalities: List of the 136 municipalities
      Politics
      President: Michele Iorio (PDL)
      (since 2001)
      Giunta: House of Freedoms
      Advice
     
      Last election: 5 and 6 November 2006
      Upcoming: 2011
      Notes:
     
      Website
      Portal: Portals Visit the [[Portal: (((portal }}}]]
     
      Molise is a region of southern Italy, with a population around 320,838 inhabitants. The capital is Campobasso. It borders Abruzzo, Lazio, Campania, Apulia and the Adriatic Sea. From 24 November 2005 Molise region also has an institutional home in Brussels.
     
      Molise is the only Italian region came from Division 2 areas. It was established in 1963 [1], and for posting by the Abruzzi and Molise region, becoming the twentieth region of Italy, first with the sole province of Campobasso and since 1970 also with the province of Isernia. In fact, the Abruzzi and Molise Region, like all ordinary statute regions, had never been activated and therefore the two regions have begun to operate independently since 1970.
     
      History
      Historically, the Molise is identified with the ancient Sannio, since the Kingdom of Naples on the territory of Molise was included in three different Giustizieri, the Contado of Molise, Abruzzo and Citeriore Capitanata. In 1963 the Province of Campobasso region was proclaimed a separate, thus creating a further division of a territory with well-defined secular characteristics. Molise but the name appears in the early Middle Ages to identify a county belonging to the Norman family of de 'Moulins.
     
      Geography
      The surface of the region is divided almost equally between mountainous areas, the 55.3% of the area, and hilly areas, 44.7% of the territory. The mountainous area is between the mountains of Abruzzo and the Apennines Sannita. The Monti della Meta (2241 m) form the meeting point of the border between the Molise, Abruzzo and Lazio. Then there are the Monti del Matese running along the border with Campania and reach the 2050 meters with Mount Miletto. To the east, the zone of Subappennino (Mountains Frentani) slopes down toward the sea with steep hills and a little rounded. The climate and semi-continental type, with generally cold winters and hot summers. On the coast the climate is more agreeable, as it proceeds towards the interior in winter becomes more rigid and the temperatures are lowered significantly (Campobasso in the winter is one of the coldest cities in Italy). The summer is more pleasant on the coast where they often blow breezes that make the sweet summer.
      For more, see the entry altitude areas of Italy.
     
      The coasts
      For 38 km Molise dall'Adriatico is wet. The coast is low and sandy, especially for the promontory of Termoli, whose shelter was constructed a small artificial harbor. Along the coast there are also some flat, wide no more than a few kilometers. The formation of coastal dunes caused the stagnation of the waters of streams resulting in the formation of swamps, for some time, however, removed by reclamation works.
     
      Rivers
      The main rivers of the region are the Trigno, Biferno reaching down from the Matese and Fortore, which flows into Apulia. They all torrential character with the melting snows of spring and the winter rains are enriched, in the summer instead disillusionment and their secrecy is reduced dramatically. An exception is Biferno that comes from a source in the country of Boiano. Its sources copiosissime water damage so that it is considered that, if not exploited the scale of the river would be second only to Po [no source]. Molise flows in the upper course of the Volturno, which receives the waters of the plain of Isernia and the plain of Venafro with entry into Campania and lead in the Gulf of Gaeta. The springs also provide water to Campania, Puglia and Abruzzo.
     
      Nature
      In Molise, in addition to this the National Park of Abruzzo, Lazio and Molise (Mainarde), there are large wooded areas, especially in the Province of Isernia, making it rich in plant species as well as animals. Of great importance are the oasis of the WWF (Monte Mutri and Guardiaregia-Campochiaro), the Oasis of the LIPU Casacalenda, the Matese massif, the reserve Collemeluccio with its extensions of white spruce forests of the MAB reserve of Montedimezzo, the Orto Botanico di Capracotta.La fauna is characterized by Marsicano brown bear, chamois, deer, wolf, the fox.
     
      Economy
      The following table shows the GDP and GDP per capita [2], produced in Molise from 2000 to 2006:
      2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
      Gross Domestic Product
      (Million Euro) 4930.7 5131.3 5280.5 5337.7 5563.9 5783.5 5958.7
      GDP at market prices per inhabitant
      (Euro) 15,308.1 15,985.5 16,460.3 16,607.7 17,290.0 17,994.6 18,591.9
     
      The following table shows the GDP [2], produced in Molise at current market prices in 2006, expressed in millions of euros, divided between the main macro-economic activities:
      Macro-economic sector GDP% GDP% sector on regional Italian GDP
      Agriculture, forestry, fisheries ? 197.7 3.32% 1.84%
      Industry in the strict sense of ? 982.6 16.49% 18.30%
      Construction ? 400.3 6.72% 5.41%
      Trade, repairs, hotels and restaurants, transport and communications ? 994.8 16.7% 20.54%
      Financial intermediation, real estate and business ? 1155.1 19.38% 24.17%
      Other service activities ? 1583.4 26.57% 18.97%
      VAT, indirect taxes on products and net taxes on imports ? 644.7% 10.82% 10.76%
      Molise GDP at market prices ? 5958.7
     
      Demographics
      In 2006 [3] was born 2461 (7.7 ?), the dead 3599 (11.2 ?) with a natural growth of -1138 units compared to 2005 (-3.5 ?). Families an average of 2.6 members. On 31 December 2006 on a population of 320,074 inhabitants, there were 4834 foreigners (1.5%).
     
      The population of molise is distributed between the two provinces:
      Pos County Population Population province capital
      1 Province of Campobasso 51337 231330
      2 Isernia 21831 89069
     
      Major Cities
      The following table shows the population residing in major towns in the Molise:
      Pos City Prov. Inhabitants
      51337 Campobasso CB 1
      2 Termoli CB 32331
      3 Isernia IS 21831
      4 Venafro IS 11523
      5 Bojano CB 8306
      6 Larino CB 8230
      7 Riccia CB 5649
      8 Agnone IS 5526
     
      Ethno-linguistic minorities
      In the territory of Molise are some linguistic minorities, site all in the Province of Campobasso. The main ones are Croatian, spoken and in particular in the municipalities of Montemitro, Acquaviva Collecroce and San Felice del Molise (Italy only), and Albanian, spoken mainly in Campomarino, Ururi, Portocannone and Montecilfone.
      For more, see the entry of minorities Molise.
     
      Kitchen
      That Molise cuisine is very diverse.
      Among the most important products are the olives from which oil is extracted from the extra sweet taste consumed raw on salads and crostini. The outstanding invoice of the product has gained the oil Molise, in 2003, the DOP recognition. Still on the subject of olive oil, many countries are part of the "City of", based in Larino.
     
      Molise bread retains its old manufacturing and production is still produced in some bakeries with potatoes (which are called in Molisano Patan) and the softness that mark.
     
      So important as your pasta. A type of pasta typical which is called Cavatelli (Molisano in the cavat?jll) is obtained with a puff without eggs. It is produced in particular in the country of Trivento. These are seasoned with tomato sauce or vegetables. Equally popular are the Fusilli (fusilli), prepared with the same dough, but made with a "time" hence the name. Dall'impasto are disconnected cubes of pastry wrapped around melted and then parade.
     
      As for the meats, are produced in Molise some sausages, such as Soppressata (a supress?t), or the Capocollo capicollo (u cappec?ol, cap [head / head] + c?ol [neck]), the sausage, which is famous because it is ingredient wild fennel, and Ventricina (a vendreč?n): famous is that of Montenero di Bisaccia, but some time there is a dispute with Italy for the paternity of salami).
     
      A typical preparation of Molise low, especially in San Martino in Pensilis, is the Pampanella, pork cooked in the oven with some spices and red chili is very sweet spicy.
      The use of truffles (black and white) is increasingly throughout a region, since a long time now, which is extracted from the earth, especially nell'Alto Molise, thanks to the many quarry workers and their dogs. More and more shows that have as its theme the truffle and its use in many culinary specialties. Among the desserts are the typical Chancellerie, similar to German waffel but with the addition of fennel seeds, the Piccillati (s pečel?t), baked ravioli filled with black cherry, and Pigna (a p?nj), similar to panettone but more read, traditionally prepared for Easter. I Caragnoli (s car?njele) and Rosacatarle or Rosacatarre (s r?sacat?rele), dipped in honey, are typical Christmas sweets.
     
      Among the wines, it indicates the Tintilia (Native). Biferno, Pentro and Molise, took the recognition DOC. The D.O.C. Pentro was produced for the first time in 2007, up until then was considered a DOC ghost (never produced).
     
      Sports
      For more, see the entry Sport in Molise.
     
      Motors
      Since 2006, the house is on automotive DR Motor Company, based in Macchia d'Isernia. While in Termoli is active since 1972 Fiat Powertrain, a factory dedicated to the manufacture of engines and gearboxes, which has greatly influenced the economic development and population of the city adriatica and is considered one of the most important factories of the group for the volumes produced.
     
      Image Gallery
      Tavenna
      Panorama of Campobasso
      The beach of Termoli
      The Church of Petacciato
      A trabucco seen from the old town of Termoli
      a "view" of Lupara
     
      Bibliography
      * A. Sammartino, Ali cut - Words of a book unfinished / Podrezana krila - Rije the nedovr?ene knjige (bilingual booklet, in Italian and Croatian, in memory of Agostina Piccoli), Cannarsa Editor, Vasto 1999, pp. 63.
     
      * See Register of Board resolutions of the Municipality of Acquaviva Collecroce for the year 1896, existing at the local municipal archive. Culture and language groups of images of ancient settlement in Italy.
     
      * See G. Bosio, Dell'istoria of the sacred religion et illustrious Militia di San Giovanni Gierosolimitano job Apostolica Vaticana, Rome, 1594 in "Bibliography on the Molise Croats", a collection published by the editor of the periodical Nas jezik / Our Language Mario Spadanuda on n. 4 of 1970.
     
      * Reset M., The Serb-Croat colonies in southern Italy, (first Italian translation, edited by Walter Breu, Monica Gardenghi), Amministrazione Provinciale di Campobasso, 1997. Interior Ministry Office-border areas and ethnic-linguistic minorities Office in 1465 and in circulation in the Kingdom of Naples until the end of the fifteenth century.
     
      Notes
      1. Http://www.parlamentiregionali.it/dbdata/documenti/ 5B4721d247d61a1 ^%% 5Dmolise.pdf Regional Staff
      2nd ^ A b Data Istat - Regional Tables
      3rd ^ Source site: demo.istat.it
     
      Related Items
      * Abruzzi and Molise
      * Molisani
      * List of Presidents of Molise
      * University of Molise
      * Southern
     
      External links
      * Official site of the Molise region
      * Forks Caudine Association, molisana circle of the community in Rome and migration
      * Information Site of the Regione Molise: news, sports, recipes and traditions.
      * The weather in the region Molise
      * Large Trees and forests of Molise
      * Visit the Molise - Campobasso Associazione Centro Storico
      * Two Sicilies Two Sicilies Portal: go to the Wikipedia entries dealing with the Two Sicilies
     
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Contributed by: Text, Italian Wikipedia; Google machine translation; image: Molise coat of arms

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Molise, Ialy
Date: Current
Notes: For information on the cities, towns and villages that comprise part of the "Comuni of the Province of Isernia" see Italy Revisited -- "Molise Isernia."
     
      Molise ? Comuni della provincia di Isernia
      Acquaviva d'Isernia ? Agnone ? Bagnoli del Trigno ? Belmonte del Sannio ? Cantalupo nel Sannio ? Capracotta ? Carovilli ? Carpinone ? Castel San Vincenzo ? Castel del Giudice ? Castelpetroso ? Castelpizzuto ? Castelverrino ? Cerro al Volturno ? Chiauci ? Civitanova del Sannio ? Colli a Volturno ? Conca Casale ? Filignano ? Forl? del Sannio ? Fornelli ? Frosolone ? Isernia ? Longano ? Macchia d'Isernia ? Macchiagodena ? Miranda ? Montaquila ? Montenero Val Cocchiara ? Monteroduni ? Pesche ? Pescolanciano ? Pescopennataro ? Pettoranello del Molise ? Pietrabbondante ? Pizzone ? Poggio Sannita ? Pozzilli ? Rionero Sannitico ? Roccamandolfi ? Roccasicura ? Rocchetta a Volturno ? San Pietro Avellana ? Sant'Agapito ? Sant'Angelo del Pesco ? Sant'Elena Sannita ? Santa Maria del Molise ? Scapoli ? Sessano del Molise ? Sesto Campano ? Vastogirardi ? Venafro
     
     
      For information on the cities, towns and villages that comprise part of the "Comuni of the Province of Campobasso" see Italy Revisited -- "Molise Campobasso."
     
      Molise ? Comuni della provincia di Campobasso
      Acquaviva Collecroce ? Baranello ? Bojano ? Bonefro ? Busso ? Campobasso ? Campochiaro ? Campodipietra ? Campolieto ? Campomarino ? Casacalenda ? Casalciprano ? Castelbottaccio ? Castellino del Biferno ? Castelmauro ? Castropignano ? Cercemaggiore ? Cercepiccola ? Civitacampomarano ? Colle d'Anchise ? Colletorto ? Duronia ? Ferrazzano ? Fossalto ? Gambatesa ? Gildone ? Guardialfiera ? Guardiaregia ? Guglionesi ? Jelsi ? Larino ? Limosano ? Lucito ? Lupara ? Macchia Valfortore ? Mafalda ? Matrice ? Mirabello Sannitico ? Molise ? Monacilioni ? Montagano ? Montecilfone ? Montefalcone nel Sannio ? Montelongo ? Montemitro ? Montenero di Bisaccia ? Montorio nei Frentani ? Morrone del Sannio ? Oratino ? Palata ? Petacciato ? Petrella Tifernina ? Pietracatella ? Pietracupa ? Portocannone ? Provvidenti ? Riccia ? Ripabottoni ? Ripalimosani ? Roccavivara ? Rotello ? Salcito ? San Biase ? San Felice del Molise ? San Giacomo degli Schiavoni ? San Giovanni in Galdo ? San Giuliano del Sannio ? San Giuliano di Puglia ? San Martino in Pensilis ? San Massimo ? San Polo Matese ? Sant'Angelo Limosano ? Sant'Elia a Pianisi ? Santa Croce di Magliano ? Sepino ? Spinete ? Tavenna ? Termoli ? Torella del Sannio ? Toro ? Trivento ? Tufara ? Ururi ? Vinchiaturo
     
     
      For specific information on the Town of Casacalenda, Campobasso, Molise see Italy Revisited -- "Molise Casacalenda."
     
     
     
     
     
     
     
Contributed by: Courtesy of Wikipedia

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Acquaviva Collecroce, Campobasso, Molise
Date: Current
Notes: From (English) Wikipedia
      Acquaviva Collecroce (also called ?ivavoda Kruč or, usually, just Kruč) is a small town in the province of Campobasso, in the Molise region of southern Italy, between the Biferno and Trigno rivers.
     
      Like the smaller towns of Montemitro and San Felice del Molise, Acquaviva Collecroce is home to a community of Molisian Croats, most of whom speak a particular Croatian dialect (known as simply na-na?o or na? jezik, meaning "our language") as well as Italian. There are differences in the dialects of the three towns, but they all descend from the Stokavo-Ikavo dialect of Dalmatia. The language is considered an endangered diaspora language.
     
      Acquaviva is known for the production of a small, dark, zerniza figs grown there, as well as the fennel and white celery.
     
      In the 12th century, Acquaviva was a base for the Knights of Malta.
     
      Though there is evidence of an earlier Slavic settlement in 1297, it is believed that the current inhabitants are not their descendants, but rather come from later migrations in the 15th and 16th centuries.[1] These migrations may have been caused by Ottoman incursions into the Balkans.
     
      Numerous inhabitants emigrated in two flows during the 20th century, and population is currently still decreasing (there were some 2,500 inhabitants in 1951, compared to the c. 730 of 2007). The first emigration took place between, roughly, 1900-1920, the emigrees heading towards the United States and Argentina. The second major flow took place in the 1950s, chiefly to Australia.
     
      Culture
      Every May 1, the town celebrates the Festa del Maja by parading a puppet (the pagliara maja) as a good omen for the harvest.
     
Contributed by: Courtesy of Wikipedia; image, NYPL #126332

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Acquaviva Collecroce, Campobasso, Molise
Date: Current
Notes: Text from (English) Wikipedia
     
      Comune di Acquaviva Collecroce
      Province Campobasso (CB)
      Mayor Enrico Fagnani
     
      Elevation 425 m (1,394 ft)
      Area 28 km? (10.8 sq mi)
      Population (as of 2007-08-31)
      - Total 733
      - Density 26/km? (67/sq mi)
      Time zone CET, UTC+1
      Gentilic Acquavivesi
      Dialing code 0875
      Postal code 86030
     
      Patron St. Mary Esther
      - Day September 29
     
Contributed by: Text from Wikipedia, photo: www.kruc.it

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Baranello, Campobasso (in Italian)
Date: Current
Notes: Text from Italian Wikipedia
      Regione: Molise
      Provincia: Campobasso
      Altitudine: 610 m s.l.m.
      Superficie: 24 km?
      Abitanti:
      2.745 31-10-2007 ( ISTAT )
      Densit?: 114 ab./km?
      Comuni contigui: Busso, Colle d'Anchise, Spinete, Vinchiaturo
      CAP: 86011
      Pref. telefonico: 0874
      Codice ISTAT: 070002
      Codice catasto: A616
Contributed by: Text courtesy of Wikipedia; image NYPL #1263595

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Baranello, Molise
Date: Current
Notes: Baranello is a comune (municipality) in the Province of Campobasso in the Italian region Molise, located about 10 km southwest of Campobasso. This town draws it name as a derivative of Monte Vairano which was a hilltop Samnite village and now is an archeological site. As of 31 December 2004, it had a population of 2,715 and an area of 24.8 km?....
      Photo: www.Baranello.org
Contributed by: Courtesy of Wikipedia

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Bojano, Campobasso, Molise
Date: Current
Notes: Bojano or Boiano is a town and comune in the province of Campobasso, Molise, south central Italy.
      History
      Originally named Bovianum, it was settled by the 7th century BC. As the capital of the Pentri Samnites, it played a major role in the Samnite Wars, as well as in the Social War, when it was a temporary capital (93 BC). It was sacked by Sulla.
     
      It was colonized under both the triumvirates, and by Vespasian, who settled veterans of Legio XI Claudia (whence the name Bovianum Undecumanorum), and remained an important centre into late antiquity.
     
      After the Lombard conquest, the deserted area was given to a group of Bulgars and became a seat of a gastaldate. After two centuries marked by Saracen attacks, in the mid-11th century it was conquered by the Hauteville Normans, becoming a fief of Raoul de Moulins, a companion to Robert Guiscard. The city became a county capital.
     
      The city was destroyed by a long series of earthquakes, the last occurring in 1913.
     
      Main sights
      The remains of Cyclopean walls can be seen on the heights above the modern town. Other attractions include:
     
      * The Cathedral of St. Bartholomew (11th century), several times damaged by earthquakes. The apse is still in Norman style.
      * The church of Sts. Erasmus and Marinus, with a noteworthy Gothic portal.
      * The Hermitage of St. Egidius, on a 1,025 m high mountain in the neighbourhood.
      * The remains of the Norman Castle.
     
      History and Legends of Bojano
      The Greek geographer Strabonium (Strabone), recounts how after a war between the Samnites and the Umbri (both an Italic people related by language and lineage), which was won by the Samnites, a Ver Sacrum (Sacred Spring) was held?a festival which is yearly re-created in Bojano?honouring the god Mamerte (corresponding to the Latin god Mars and the Greek god Ares). In the year following the war, the people held the first festival offering, the Ver Sacrum.
      They offered the god the fruits of the earth and their domesticated animals and sent off small expeditions of their young people to colonise new areas. The group was led by a bull--an animal sacred to the god Mamerte. A Como (Comino) or Castronio headed the expedition. The expedition started out in the area of Rieti, known as the centre of Italy.
      Strabonium writes how the bull stopped at the foot of a mountain called Samnium the place the people derived their name?the Samnites.Other versions of the story suggest the bull stopped to drink at the ford of the river Biferno and this is where the people built the city of Bovaianom (literally meaning Ox-ford) which is the Oscan name for the city.
      It is interesting to note that in the Oscan language the word Samnium and the word Sabine were both represented by the name Safinum. The Matese area is one of the oldest inhabited areas of the planet. The first known people to settle here were the Osci or Opici. The Osci were Indoeuropean people who intermarried with the later arriving Italic people (Umbri, Samnites, Pentri) in the VII Century BCE).
     
     
Contributed by: Courtesy of Wikipedia

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Bojano, Campobasso
Date: Current
Notes: Clock tower.
Contributed by: Courtesy of Italian Wikipedia

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Bojano, Campobasso -- History and Culture (in Italian)
Date: Current
Notes: From Italian Wikipedia
      Bojano ? un comune di 8.856 abitanti della provincia di Campobasso.
      Il nome Bojano (reso in maniera accettabile anche nella versione Boiano) ? il principale centro dell'area matesina molisana.
      Ha dato i natali al docente universitario e storico Emilio Gentile, uno tra i maggiori studiosi internazionali di storia del fascismo.
     
      Il territorio Bojano
      Sorge ai piedi del Monte La Gallinola (1.923 m), seconda cima di questo massiccio che segna il confine tra la Campania e il Molise, a poca distanza dalla cima del Monte Miletto (2.050 m), la pi? alta vetta del Molise. Dista 25 km dal capoluogo di regione Campobasso e 28 da Isernia. Termoli, sull'Adriatico, si trova a 85 chilometri, mentre l'Autostrada del Sole ne dista circa 70.
      L'abitato principale si trova a circa 480 metri sul livello del mare, al centro della piana omonima, dominato dalle altura di Civita (850 m) e del Monte Crocella (1.040 m). Numerose le frazioni (vedi a lato) per cui la popolazione di circa 9000 abitanti risulta solo parzialmente concentrata nell'abitato principale. Tra le frazioni segnalate tre hanno dimensione notevole: Monteverde, centro prevalentemente agricolo, costruito dagli abitanti di Bojano a seguito del terremoto che rase al suolo la citt? nel 1805 (la chiesa parrocchiale ? dedicata a Sant'Emidio, protettore dai terremoti) nella piana in posizione pi? discosta dalle pendici del Matese, a Nord di Bojano; Civita Superiore (gi? Rocca Bojano e Civita di Bojano), borgo normanno che si trova in montagna in posizione dominante rispetto all'abitato cittadino; Castellone, borgata anch'essa prevalentemente agricola a circa 4 km in direzione ovest rispetto a Bojano.
     
      Il territorio comunale ? ricchissimo di sorgenti, fra cui vanno segnalate in localit? Pietre Cadute quelle del fiume Biferno, il pi? lungo tra quelli con corso interamente in Molise, e di alcuni suoi affluenti, tra cui la Callora (torrente, con sorgenti in alta montagna) e il Calderari (sorgente in localit? Santa Maria dei Rivoli) che attraversa per un lungo tratto l'abitato prima di congiungersi appena al di fuori di esso con il Biferno.
     
      In localit? Alifana sono presenti piccoli laghi artificiali per la pesca sportiva. Il territorio strettamente montuoso ? coperto di vasti boschi, prevalentemente di castagno, faggio, quercia, cerro. ? da segnalare la presenza dell'albero di castagno pi? antico d'Italia, la cui presenza ha permesso di datare come probabile l'introduzione della pianta nella Penisola al periodo delle invasioni barbariche.
     
      Economia
      Attualmente il comune di Bojano ha un'economia molto variegata. Se il ruolo di centro principale dell'area matesina ne fa un centro di una certa rilevanza amministrativo-commerciale, hanno una notevole importanza nell'economia cittadina il settore agricolo nonch? la presenza di numerose industrie (si trovano a Bojano la sede principale del colosso agroalimentare Arena, l'industria edile Leca-Laterlite e la presenza, al di fuori del territorio comunale ma a pochissimi chilometri, della zona industriale Campobasso-Bojano. Un discorso a parte merita il settore lattiero-caseario: la cittadina ? famosa in vaste zone d'Italia per le produzioni del settore e in particolare per quella delle mozzarelle di latte vaccino, sebbene il nome sia abusato per l'assenza di una denominazione protetta. Il settore turistico ? relativamente sviluppato; si hanno presenze notevoli solo nel periodo estivo e in quello invernale (per via della vicinissima stazione sciistica di Campitello Matese). Nelle zone montuose ancora sopravvivono piccoli gruppi che si dedicano all'allevamento o alla pastorizia.
     
      La citt? e i dintorni
      Il centro abitato si distingue in due aree distinte abbastanza nettamente ma senza soluzione di continuit?: il centro storico, abbarbicato sulle pendici del Matese, e la Bojano nuova, costruita nella piana. Lungo il tracciato dell'attuale Corso Umberto passa il tratturo Pescasseroli-Candela. Nell'architettura attuale sono poche le tracce del suo passato nelle epoche sannita e romana (si possono vedere resti di fortificazioni sannitiche sul Monte Crocella e l'imponente decumano romano di epoca imperiale a lato del corso del Calderari, ma per la quasi totalit? l'abitato romano e sannita si trova al di sotto dell'attuale livello della citt? e non ? stato oggetto di scavo), mentre notevoli sono le testimonianze della storia cristiana. Essendo stata sede una delle prime diocesi cristiane, forse addirittura risalente a tempi apostolici, la cittadina pu? contare circa quaranta chiese divise in sei parrocchie. La Cattedrale dedicata a San Bartolomeo risale all'XI secolo (probabilmente costruita su una precedente chiesa cattedrale o frutto di un suo ampliamento) ma ? stata pi? volte distrutta da eventi naturali (terremoti, alluvioni) o bellici. Interessante l'abside normanno, nella cripta al di sotto dell'altare attuale, esempio unico di un particolare simbolismo che lo vedeva edificato su una sorgente. Le mura perimetrali usano materiali di recupero di epoca romane e le numerose ricostruzioni sono evidenti quando si osserva il vecchio portale di ingresso, murato in quella che ? attualmente una parete laterale. Notevoli i dipinti di Gioia e i recenti affreschi. Sono presenti a lato dell' Antica Cattedrale nei cosiddetti "giardinetti" misure medievali che servivano per misurare i cereali e i prodotti agroalimentari.
     
      Presso la chiesa dei Santi Erasmo e Martino (Sito parrocchiale: Santi Erasmo e Martino) sono custoditi frammenti di opere romaniche; importanti sono il portale gotico e le tre bifore della facciata, una delle quali contiene una figura umana che mantiene in mano una corda che gli scavalca il corpo.
     
      I dintorni
      Civita Superiore
      Sulla montagna a 1.025 m s.l.m. si trova l'eremo di Sant'Egidio (in cui la tradizione vuole abbia vissuto il santo che si alimentava del latte di una cerva) del IX secolo, la cui ricorrenza del 1? settembre ? vista come una vera e propria seconda festa patronale dai bojanesi e in cui migliaia di persone dalle zone circostanti si recano per la Festa della Montagna.
     
      Altre chiese sono risalenti al periodo medioevale, solitamente tra il IX e il XII secolo, (SS. Erasmo e Marino, Santa Maria dei Rivoli, San Michele, Santa Maria del Parco, San Biagio, ecc.) presentano testimonianze del periodo.
     
      A Civita di Bojano, oltre alla caratteristica struttura del borgo medioevale, sono visibili tratti delle fortificazioni di epoca altomedioevale e i ruderi del castello normanno; entrambi sono in stato piuttosto degradato a causa dell'incuria.
     
      Storia
      Il Matese ? una delle zone europee di prima popolazione umana, come testimoniano gli importanti rinvenimenti paleolitici di Isernia. In epoca storica la prima popolazione stanziata nel Sannio di cui si abbia notizia certa ? quella degli Opici (o Osci), di stirpe indoeuropea. Successivamente, intorno al VII secolo a.C., queste popolazioni vennero travolte dalle migrazioni di genti di stirpe italica con cui si fusero. La migrazione in questione, che dette origine al popolo sannita trova posto in diverse fonti dell'antichit?, in particolare nell'opera del geografo greco Strabone. Questi narra come, a seguito di una guerra tra Umbri e Sabini (genti di stirpe italica, strettamente apparentate per stirpe e lingua) questi ultimi, risultati vincitori, promulgarono un Ver Sacrum (Primavera Sacra) (che annualmente si tiene a Bojano (CB), capitale del Sannio, da vari anni) in onore del dio Mamerte (corrispondente al Mars latino e l'Ares greco). Nella primavera successiva i frutti della terra e gli animali nativi furono offerti al dio, mentre i fanciulli vennero inviati, una volta cresciuti, a colonizzare nuove terre guidati dall'animale sacro al dio a cui erano stati consacrati, il bue; capo della spedizione era Como (o Comino) Castronio. Strabone racconta che l'animale si ferm? ai piedi di un colle chiamato Samnium e da l? il popolo prese nome. Altre versioni fanno risalire la fondazione di Bojano a quell'evento, facendo fermare l'animale alle fonti del Biferno per dissetarsi. L? sarebbe stata fondata la citt? di Bovaianom (il nome osco della citt? ? noto da iscrizioni recuperate nel santuario sannita di Pietrabbondante) il cui nome chiaramente rimanda al bove. Il punto di partenza della migrazione ? il laghetto di Cutilia, nel territorio di Rieti, ritenuto nell'antichit? l'ombelico d'Italia. Da notare come in lingua osca tanto il Sannio quanto la Sabina, per sottolinearne lo stretto legame, sono indicati come Safinim. La distinzione del tradurre distintamente i due termini risale alla lingua latina.
     
      La leggenda viene ritenuta molto attendibile, perch? l'usanza storica del Ver Sacrum ? documentata in tutte le trib? italiche da riscontri storici, archeologici, linguistici e genetici.
     
      Altra leggenda, questa volta assolutamente non attendibile, ? quella che vede i Sanniti discendenti degli spartiati. Questa leggenda fu creata dai greci di Taranto (colonia di Sparta) per adulare il potente vicino in ottica anti-latina, come contraltare alla leggenda che vede Roma fondata dai troiani.
     
      Nel IV secolo a.C. il Sannio era organizzato come una federazione di cinque trib? (Pentri, Cuadini, Irpini, Carricini e Frentani). La trib? egemone fu quella dei Pentri, che popolavano la zona compresa tra il Matese e le Mainarde e la cui capitale fu dapprima Aquilonia, citt? di cui ancora oggi non ? certa l'ubicazione, poi Bojano. La Lega Sannitica si trov? presto a cozzare contro l'espansionismo romano verso i Campani, trib? italica che condivideva con i Sanniti origine, razza e lingua (la conquista della Campania da parte dei Sanniti avvenne tra il VI e il V secolo a.C.). Da qui scaturirono le tre guerre sannitiche. La prima in realt? si sospetta che si sia limitata ad una serie di scaramucce di poco conto. Nel 354 a.C. i due popoli avevano contratto un trattato che vedeva nel basso corso del fiume Liri il confine tra le zone di influenza dell'una e l'altra parte. Entrambi i popoli aggredirono le popolazioni che li separavano dal raggiungere questo confine ma senza superare il confine stabilito, fin quando i Romani contravvenirono all'accordo inviando truppe a Capua per contrastare la conquista Sannita della Campania e scatenando la guerra, che dur? poco e si concluse con la cacciata dei Romani nelle loro zone di influenza e in un nuovo trattato, tanto che nella guerra latina fu proprio grazie ai Sanniti che i Romani ebbero la meglio sugli Arunci.
     
      Tito Livio descrive la Bovianum, nome latino di Bojano, di quel periodo come di gran lunga la pi? forte tra le citt? del Sannio per uomini e mezzi. Avrebbe avuto, secondo Appiano, tre cittadelle fortificate a guardia dell'abitato. In effetti di due di queste sono state rinvenute testimonianze archeologiche sul Monte Crocella e a Civita.
     
      Roma disattese nuovamente il trattato nel 328 a.C. fondando una colonia, Fregellae, sulla sponda sinistra del Liri e trattando alleanze con Napoli e Taranto, scatenando la seconda Guerra Sannitica. Dopo qualche anno di scaramucce non decisive il senato Romano decise di sfidare i Sanniti in una battaglia decisiva, inviando i due eserciti consolari in territorio nemico per penetrare in terra Pentra. Il meddix touticous (la pi? alta magistratura italica) sannita Gavio Ponzio, considerato uno dei pi? grandi strateghi dell'antichit?, tuttavia sbaragli? con abile manovra l'esercito avversario alle Forche Caudine. Su consiglio di Erennio Ponzio, padre di Gavio e studioso famoso per i suoi contatti con Platone e Archita da Taranto, per? l'esercito non fu massacrato ma fu concesso ai soldati di tornare in patria dopo aver subito l'umiliazione del giogo. Ne risultarono un trattato di pace molto favorevole ai Sanniti che prevedeva cinque anni di pace. Durante questo periodo per? i romani fecero tesoro dalla sconfitta e proprie le tecniche belliche dei sanniti, adottandone la forma degli scudi e l'uso della lancia (il pilum). Nel 316 a.C. i romani stabilirono alleanze con gli Apuli e riaprirono le ostilit? su un fronte molto ampio. Se prevalsero in Apulia e nella valle del Liri, in Campania dovettero soccombe ai Sanniti guidati da Gavio Ponzio, che punt? su Roma, che dovette dichiarare la dittatura. Solo l'arrivo di armate spartane nella Magna Graecia nel 313 a.C. imped? l'avanzata, salvando Roma e consentendo ai Latini di riguadagnare il controllo del basso Lazio. Le successive disfatte romane convinsero gli Etruschi a scendere in armi contro di Loro, aprendo un altro fronte, che per? i romani chiusero vittoriosi gi? nel 310 a.C.
     
      Riorganizzatisi, i Sanniti assegnarono il comando delle operazioni belliche nella valle del Liri a Stazio Gellio, che riusc? ad avere pi? volte ragione dei Romani arrivando fino a Frosinone ed Anagni. Dopo alcune scaramucce fu per? bloccato e rientr? con il grosso dell'esercito a Bojano. La controffensiva romana si mosse su due direzioni: cercarono di penetrare nel Sannio dal Matese (battaglia in cui mor? Stazio Gellio come il console romano) e da Isernia. Livio riporta che in questa occasione Bojano fu presa d'assedio e saccheggiata, ma la notizia non ? creduta degna di fondamento dagli storici. La minaccia congiunta degli eserciti romani e dell'ennesimo esercito mercenario proveniente da Sparta, costrinse alla fine Bojano ad accettare nel 304 a.C. una pace che vedeva i Sanniti rinunciare all'influenza sulla valle del Liri e la Campania.
     
      La situazione ormai era volta a favore dei Romani, che riuscirono a stabilire trattati con i Marsi, i Lucani, i Marrucini, i Peligni, i Frentani: tutte popolazioni italiche, quindi affini per sangue e lingua ai Sanniti, che passarono per? nel fronte latino. I Sanniti invece instaurarono rapporti amichevoli con i Celti e gli Etruschi, da cui per? erano separati da ampie zone d'influenza romana.
     
      Nel 298 a.C. il console Lucio Cornelio Scipione Barbato attacc? i territori meridionali del Sannio, espugnando probabilmente anche Bovianum. Un altro console, Gneo Fulvio Massimo, attacc? i territori settentrionali del Sannio, cercando di chiudere il corridoio di contatti con le popolazioni del Nord. Impedirono la transumanza e distrussero i raccolti. I Sanniti allora scesero in guerra al fianco dell'alleato celtico, riuscirono ad aggirare il blocco romano e l'esercito di Gellio Egnazio si ricongiunse a quello gallo nei pressi di Perugia nel 296 a.C. Si unirono all'alleanza anche Umbri, Marsi ed Etruschi. I primi successi arrisero ai celti, ma non furono sfruttati a dovere e l'esito della guerra si decise a Sentinum dove l'esercito romano riusc? alla fine a ribaltare le sorti di una guerra che sembrava persa per il mancato accorrere delle schiere marsicane ed etrusche, forse per cattivo coordinamento. La battaglia fu conosciuta come Battaglia delle Nazioni e fu la pi? sanguinosa in suolo italiano dell'et? antica. Persa quella la guerra era decisa: Bojano cadde nel 293 a.C. subito dopo Aquilonia e perse definitivamente la sua guerra con Roma per l'egemonia in Italia.
     
      Nel 290 a.C. un nuovo trattato di pace fu firmato. Il Sannio dovette subire gravi perdite, il controllo di Bojano si esercitava ormai solo sul territorio pentro ed era regolato da pacta che lasciavano il Sannio alleato di Roma con obblighi che non prevedevano alcun ritorno: doveva fornire le truppe con cui i Romani costruirono il loro imperium, usandole come carne da macello, ma senza alcun ritorno perch? la condizione di socii non prevedeva la cittadinanza e quindi alcun diritto: il Sannio non era pi? di fatto indipendente.
     
      La situazione degli alleati italici resse fino alle guerre sociali, in cui i socii italici si ribellarono alla tirannia romana per chiedere, in cambio di quell'indipendenza fittizia di cui godevano, la cittadinanza. La prima capitale italiana fu la marsicana Corfinium e, alla sua capitolazione, furono brevemente capitali (93 a.C.) Bojano e Isernia. Il primo ad assumere il titolo di imperatore (embradur, in osco) in Italia fu il comandante della Lega Italica, l'allora meddix touticous del Sannio, il bojanese Papio Mutilo. Il bos-taurus sannita divenne l'emblema dell'alleanza e fu contrapposto come simbolo etnico, insieme all'effigie del fondatore Como Castronio, alla lupa romana nell'iconografia italica riscontrabile nel conio italico.
     
      Giunti ad un passo dalla capitolazione di Roma, l'unit? italica si spezz? per il tradimento di alcune componenti dell'alleanza in cambio della cittadinanza che poi fu estesa a tutta la penisola. L'unica componente a cui non fu offerta fu quella che costituiva la spina dorsale della Lega, il Sannio. Roma volle infatti regolare una volta per tutte la questione del fiero alleato interno e fece ricadere tutto il peso della guerra solo sui Pentri. A differenza degli altri socii, prima di vedersi riconosciuta la cittadinanza dovettero subire la devastazione e il genocidio sistematico dell'intera popolazione autoctona. Con questo atto si concluse la storia sannita e inizi? la latinizzazione del Sannio. La lingua osca, che nei suoi vari dialetti era stata per cinque secoli quella di gran lunga maggioritaria in Italia, lasci? il posto al latino e venne confinata per ancora pochi secoli ad essere un dialetto di qualche isolata comunit? che era scampata al genocidio sillano.
     
      Le citt?, costruite in posizione difendibile sulle alture, furono rase al suolo e ricostruite come colonie latine in pianura. A Bojano due furono le colonie latine: Bovianum Vetus, formata nel 43-41 a.C.(quando gi? aveva statuto municipale) da Ottaviano in base alla Legge Giulia; successivamente, nel 73-75 d.C. fu fondata un'altra colonia da Vespasiano con donazioni di terre ai veterani dell'XI legione; fu chiamata Bovianum Undecimanurum per questo motivo e per distinguerla dalla colonia precedente. Il fatto che Plinio il vecchio nomini queste due Bovianum tra le colonie sannitiche ha portato Theodor Mommsen a formulare l'ipotesi (e l'autorit? dello storico tedesco mont? l'equivoco) che potessero esistere due Bojano, una delle due rintracciabile nel santuario sannitico di Pietrabbondante, dove una iscrizione osca mal interpretata dallo storico cre? l'errato convincimento. Allo stato attuale delle conoscenze storiche e archeologiche l'ipotesi ? da escludere.
     
      Con l'avvento del cristianesimo Bovianum divenne sede di diocesi e note su suoi vescovi sono attestate fin dall'inizio dell'Era Cristiana.
     
      Bovianum segu? le sorti dell'impero di Roma e fu travolta dalla rovina causata dalle guerre Gotico-Bizantine nell'Italia Centro Meridionale del V e VI secolo. Una certa rinascita si ebbe dal VII secolo, quando le terre bojanesi, allora sotto l'influenza longobarda ma praticamente disabitate a causa della devastazione bellica, vennero concesse ai bulgari di Alzeco. Bojano divenne sede di guastaldato col nome di Hovianum e ricominci? ad influenzare una certa influenza sulle zone limitrofe. Tra l'VIII e la met? del IX secolo per? un nuovo periodo buio fu caratterizzato dalle frequenti incursioni di Saraceni (la cui presenza ? documentata anche durante la campagna che port? alla distruzione del monastero di San Vincenzo al Volturno) e due terremoti che distrussero l'area Matesina nell'847 e 853.
     
      A met? dell'XI secolo Bojano venne conquistata dalle armate Normanne degli Altavilla e ne divenne feudatario un compagno d'armi di Roberto il Guiscardo, Raoul de Moulins, che italianizz? il proprio nome in Rodolfo de Molisio che ebbe due figli: un maschio ed una femmina. La figlia del Conte Rodolfo de Moulins, Aldruda de Moulins, va in sposa a Sarlo II d'Altavilla. A Rodolfo de Moulins si deve l'edificazione (o riedificazione) dell'attuale cattedrale di Bojano e la fondazione della contea. Fu in questo contesto che Bojano diede origine al nome della regione Molise. La sua stirpe infatti allarg? i confini della contea fino a raggiungere quelli grossomodo dell'attuale regione Molise e divenendo la pi? grossa contea del regno normanno in Italia. Il titolo di conti di Bojano fu sostituito da quello di conti di Molise dal nome della dinastia. Il nome rimase anche quando la dinastia si estinse. Nel 1266 ne diveniva titolare Amerigo de Sus. I Capuano vi giungevano nel XIV secolo. Vi si alternavano quindi i Pandone, i D'Artus e nuovamente i Pandone. Nel XVII secolo il centro rientrava nei possessi dei Carafa. Ultimi titolari ne sarebbero stati i Filomarino.
     
      Ai De Molesio si deve il castello di Civita, da cui governarono la contea, e parte delle fortificazioni (in parte erano preesistenti) del borgo medioevale. Dopo la centralizzazione voluta da Federico II di Svevia, che eredit? dalla madre Costanza d'Altavilla il regno Normanno, il ruolo dei feudatari locali decadde e Bojano segu? la storia del Regno attraverso le dominazioni successive degli Svevi, Angioini, Aragonesi, Borbone, napoleonici, ancora Borbone, Piemontesi fino a quella della dittatura fascista. Alla proclamazione della Repubblica, anche in seguito alle devastazioni della Seconda Guerra Mondiale, le fu preferita Campobasso come capoluogo di regione.
     
      A partire dall'unit? d'Italia, in seguito al peggioramento delle condizioni socio-economiche, Bojano ? stata soggetta forti correnti di emigratorie verso il Nord Europa, le Americhe, l'Australia.
     
      Si ricordano numerosi terremoti (il Matese ? zona altamente sismica) che pi? volte hanno raso al suolo l'abitato, in particolare quelli del 1309, 1349, 1456, 1627, 1688, 1794, 1805, 1913.
     
      Amministrazione comunale
      Sindaco: Antonio Silvestri (lista civica) dal 30/05/2006
      Centralino del comune: 0874 77281
      Posta elettronica: non_disponibile
     
      * Comune di Bojano Sito ufficiale del Comune di Bojano
      * bojano.wordpress.com Notizie, informazioni e segnalazioni che nascono da internet e che riguardano l?area matesina.
     
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